Videogioco scientifico | Terza parte

Nella seconda parte dell’analisi sul videogioco scientifico (vedi Videogioco scientifico? Siii!) abbiamo provato ad ipotizzare la fattibilità di videogiochi che prevedano fasi di gioco in cui partecipare attivamente a programmi di ricerca scientifica facendo eseguire ai pc e alle console connessi ad Internet analisi di dati molto complessi che vengono inviati ad un server centrale per l’aggregazione e l’elaborazione. Il vero videogioco scientifico: mentre gioco e mi diverto faccio scienza e contribuisco alla ricerca scientifica. Bello. Forse un’idea utopistica, ma sicuramente affascinante.

Questo non significa però che altre declinazioni e interpretazioni del concetto di videogioco scientifico non siano altrettanto interessanti e forse anche più attuabili da un punto di vista tecnico ma anche commerciale.

In un’ipotetica scala di valori che qualifichi i videogiochi scientifici a partire dalle forme più complesse ed evolute (come quella che abbiamo appena immaginato) fino ad arrivare alle forme più superficiali e pretestuose, potremmo collocare una tacca sotto a questo genere di videogioco scientifico all’ennesima potenza un’altra categoria di opere multimediali interattive: quelle che utilizzano informazioni scientifiche aggiornate per creare situazioni di gioco o come veri e propri elementi di gameplay.

In questo caso, il videogioco scientifico non viene impiegato per fare ricerca bensì utilizza dati scientifici aggiornati in tempo reale (o quasi) come contenuto del gioco. Non esiste quindi, come nel primo caso, uno scambio bidirezionale di informazioni tra un server e un client dove il client si fa carico dell’elaborazione di informazioni oggetto della ricerca scientifica. Qui il client riceve “semplicemente” informazioni aggiornate e le implementa all’interno del gioco.

Con questo genere di giochi stiamo iniziando ad entrare nel campo delle simulazioni, ve ne siete accorti? Un gioco di simulazione (mi riferisco in senso stretto al genere video ludico specifico) infatti per sua natura utilizza dinamiche e contenuti “reali” o “realistici” cercando di riprodurre una situazione ed un’esperienza reali. Per realizzare un buon simulatore di volo si utilizzano ad esempio foto aeree e rilevamenti morfologici reali per riprodurre su computer i cieli nel quale si muovono i velivoli, ma anche gli schemi tecnici e i manuali di volo di aerei realmente esistenti. Un gioco storico, allo stesso modo, utilizzerà informazioni storiche (documenti iconografici o testuali) come fonti sulla base delle quali ricreare la morfologia di un campo di battaglia o lo schema di una situazione politica e così via.

L'interfaccia dell'applicazione 3D Sun della NASA

Rimane il fatto che queste simulazioni, pur utilizzando dati reali o rappresentazioni del reale, non utilizzano dati oggetto di ricerca scientifica, né tanto meno informazioni scientifiche aggiornate in tempo reale ma a dir tanto rappresentazioni di ambiti tecnici e tecnologici; ho una riproduzione più o meno accurata della realtà nella sua forma, nei contenuti e nelle dinamiche di base. Ambientare però un action-adventure all’interno del sistema solare dove ad esempio il Sole e i suoi eventi siano ad esempio modellati in base a informazioni ed immagini reali e aggiornate in tempo reale provenienti da un satellite in orbita è un’altra cosa.

Per tornare al punto farò un esempio.

Recentemente la NASA (l’Agenzia Spaziale Americana – http://www.nasa.gov) ha pubblicato sull’App store un’applicazione sperimentale che si chiama 3D Sun (http://3dsun.org) per iPhone, iPod touch e iPad che appartiene a pieno diritto nella categoria opera multimediale interattiva scientifica con dati in tempo reale.

Cosa fa questa bellissima applicazione, tra l’altro gratuita?

La NASA ha due satelliti (che fanno parte della missione STEREO – Solar-Terrestrial Relations Observatory) a milioni di chilometri dalla Terra e posizionati attorno al Sole – per la precisione STEREO-A si trova sul lato occidentale e STEREO-B sul lato orientale – che fotografano in tempo reale circa l’87% dell’intera superficie solare. Le immagini catturate da questi 2 satelliti vengono inviate in tempo reale sulla Terra e montate, sempre in tempo reale, dal software 3D Sun su una sfera tridimensionale. Questo significa che voi, utenti di un iPhone, potete ruotare il modello 3d del sole, zoomare sulle macchie e corone solari come se vi trovaste ad osservare “da vicino” il sole in quel preciso istante!

In più, un sistema di messaggistica vi informerà delle più grandi eruzioni solari che stanno avvenendo sul sole e altri importanti eventi.

Ad esempio, recentemente un avviso ha avvertito gli utenti (leggo sul sito della NASA) che una Cometa avvistata dal satellite STEREO-A si stava avvicinando al Sole. Quando la cometa è stata disintegrata dal calore del Sole, 3D Sun ha visualizzato un filmato con le ultime ore di vita della Cometa.

Come se non bastasse, l’applicazione scarica costantemente contenuti aggiornati (filmati, immagini) tenendovi sempre aggiornati sugli eventi solari.

Non è fantastico? Non sarebbe fantastico integrare queste dinamiche con una storia, personaggi e obiettivi da raggiungere ad esempio prima del manifestarsi della prossimo tsunami solare?