Una ragazzina di nome Giulia si trova una notte da sola all’interno di una biblioteca chiusa. Improvvisamente le sue paure vengono a trovarla ma lei riuscirà a scacciarle canticchiando e trovando il coraggio di attraversare tutti i locali tra uno scaffale e l’altro fino a raggiungere la grande ragnatela che rappresenta l’ultima barriera prima dell’uscita.
Non avete mai sentito parlare di questo videogioco? Per forza! Lo hanno progettato e realizzato i ragazzi della 4^ A della Scuola Primaria dell’Istituto Comprensivo Orchidee di Rozzano. Aiutati per la parte tecnica da Luca Roncella e da Matteo Uggeri, e supportati dalle maestre Simona Piccioni e Gaia Rimauro, i ragazzi in una sola mattina hanno discusso le proprie paure per poi rappresentarle con disegni e idee che sono diventati gli elementi di questo gioco tutto nuovo e personale. Ma andiamo con ordine!
Obiettivo del workshop è stato quello di creare un semplice videogame da zero!
Come prima cosa abbiamo chiacchierato con i ragazzi sulle parti costituenti il videogioco: l’avatar, lo scenario, gli elementi interattivi, l’intelligenza artificiale, gli sprite, il sonoro etc. In questo modo abbiamo destrutturato il software cercando di isolarne gli elementi e trovandone i punti di contatto e le peculiarità. In questo modo abbiamo anche creato una consapevolezza condivisa sul linguaggio di cui ci siamo serviti per le attività restanti.
Qui sotto alcuni esempi di immagini che abbiamo utilizzato per raccontare ai ragazzi le varie parti che costituiscono una schermata “tipo” di Super Mario Bros U
Successivamente, abbiamo affrontato il tema che avrebbe dovuto rappresentare il videogame: la paura. Ebbene sì, con Matteo ci è parso un buono spunto per far riflettere i ragazzi sulle proprie paure e la loro rappresentazione. Un videogame del resto si presta molto bene a mettere in campo la lotta contro la paura: i nemici, l’ambiente ostile, le risorse che ciascuno di noi deve mettere in campo per vincere queste paure.
Abbiamo chiacchierato abbastanza a lungo così con i ragazzi per capire quali fossero le paure più ricorrenti e ce le siamo appuntate su una lavagna: il buio, gli UFO, il temporale, gli zombie, la solitudine, la fine del mondo (!), i fantasmi e anche, essì, abbiamo inserito le maestre!
Poi abbiamo ragionato su quali potessero essere alcuni modi per sconfiggere queste paure. Alla fine abbiamo selezionato quattro paure da rappresentare nel gioco: il fantasma, l’alieno, lo zombie e un generico libro maledetto.
A questo punto, abbiamo diviso la classe in 6 gruppi, ciascuno con un compito ben preciso:
- gruppo 1: realizzazione schermata di inizio del videogame
- gruppo 2: realizzazione paure
- gruppo 3: realizzazione oggetti in gioco (muri, porte interattive, contatore delle vite, portale per uscire dal livello)
- gruppo 4: realizzazione avatar principale (chiamata dai ragazzi Giulia)
- gruppo 5: realizzazione dello sfondo
- gruppo 6: realizzazione degli effetti sonori e della musica
Tutto il comparto grafico è stato realizzato dai ragazzi con materiali tradizionali (carta colorata, pennarelli, matite) poi digitalizzato con uno smartphone tramite fotografia. Il comparto sonoro invece, capitanato da Matteo, è stato realizzato per lo più con strumentazione analogica: percuotendo oggetti, utilizzando la voce.
Era importante per me e Matteo che i ragazzi andassero oltre lo stereotipo che un videogame si realizza mettendosi davanti ad un computer. Un videogame si può realizzare anche partendo da materiali tradizionali e impiegando la propria creatività in maniera alternativa.
Una volta che tutti i materiali sono stati preparati, e i ragazzi sono stati molto bravi a collaborare tra loro, sono stati inseriti all’interno di un prototipo di videogioco preparato nelle sue regole di base in precedenza da me.
Per implementare il videogame, abbiamo utilizzato Game Maker di YoYo Games per Windows.
I ragazzi hanno potuto così assistere in tempo reale all’implementazione di alcune fasi di codifica del gioco (inserimento delle immagini all’interno degli sprite, la realizzazione del game design disponendo gli oggetti sullo scenario, l’inserimento dei file audio all’interno del programma etc.).
Nei minuti finali dell’attività, abbiamo lanciato il videogioco e osservato il risultato finale.
Il videogioco definitivo lo potete scaricare qui sotto, da Google drive, si chiama: Notte infestata nella biblioteca.
Come giocare a Notte infestata nella biblioteca
Per iniziare il gioco premere un tasto qualsiasi.
Per muovere Giulia all’interno del labirinto usare i tasti freccia della tastiera
→ muovi a destra
← muovi a sinistra
↑ muovi su
↓ muovi giù
Per canticchiare e annientare le paure premere la <barra spaziatrice>
Per aprire la prima porta tasto A
Per aprire la seconda porta F
Per uscire dal gioco in qualsiasi momento, premere il tasto ESC.
Come installare il gioco
Scarica Notte infestata nella biblioteca qui.
Il gioco gira solo per sistemi Windows (no MAC, no cellulari).
Si tratta di un file .zip, un file compresso. E’ necessario avere sul proprio pc un software per decomprimere questo tipo di file.
Una volta decompresso il file, troverete sulla scrivania un file: notte_in_biblioteca.exe. Fate doppio clic e il pc vi chiederà se volete installare il gioco sul computer, voi ditegli di si e il gioco è fatto!
Nel caso il vostro pc si lamenti del fatto che non gli sembra che il file sia sicuro, voi tranquillizzatelo, è tutto sicurissimo e procedete.
Se avete dubbi, domande e per problemi tecnici scrivetemi lostinpixel@gmail.com
Buon divertimento!