Prologo

È nato Lost in pixel, ve ne siete accorti?
In qualche modo bisogna pur cominciare.
Ringrazio di cuore l’amica Sara che ha realizzato la bellissima immagine della testata. Se ogni tanto vi dovesse capitare di veder muovere leggermente il bambino lostinpixel, non preoccupatevi, potrebbe essere un’illusione ottica o forse no. Date un occhio al blog di Sara, è di valore.

E ora partiamo. Con un’idea che mi venne qualche tempo fa. Forse qualcuno ha già realizzato qualcosa di simile, ma il pensiero deve essere libero e io ve la racconto.

i-grammophone - trasforma l'iphone e l'ipad in un giradischiParliamo di I-grammophone.
L’idea è quella di riproporre la magia dei vecchi dispositivi analogici di riproduzione del suono (grammofoni, giradischi etc.) su iphone (e da oggi…anche su iPad!). Una discografia selezionata di vinili che ripercorrono le tappe fondamentali della storia della musica su questi dispositivi da ascoltare tramite apparecchi che riproducono nella meccanica, nel tipo di interattività e nella riproduzione del suono le controparti reali. Si sceglie un disco, si toglie dalle buste (cartone e carta) e si posiziona sul piatto.

Nel caso del grammofono si dovrà girare la manovella per caricare la molla interna e far partire il meccanismo di rotazione del piatto, nel caso del giradischi dovremo sollevare e trascinare il braccio della puntina sulla superficie del disco nel punto esatto. Il player embeddato nell’applicazione dovrebbe applicare in real time tramite filtri le stesse sonorità dei dispositivi originali (fruscii, gracchi, salti etc.). Oppure, si digitalizzano le tracce a partire da una sorgente analogica. Ovviamente, se io muoverò spontaneamente o inavvertitamente l’iphone, la puntina salterà con tutte le conseguenze fisiche e acustiche del caso.

L’ascolto dei brani potrà essere agganciato ad uno “story-mode” che consentirà di ripercorrere in maniera lineare le grandi tappe della storia analogica (ovviamente sarebbero presenti delle schede sintetiche di presentazione degli artisti e dei brani) e di vedere in una sorta di slideshow o fact sheets, visualizzati in una porzione di interfaccia, le immagini e i fatti storici più significativi di quegli anni. Anche l’interattività seguirà questa modalità, riproponendo alcuni utilizzi creativi del mezzo, come ad esempio, nel periodo fine anni ’70 – ’90 sarà possibile “scratchare” sui dischi per riproporre l’esperienza storica del fenomeno e della cultura di quegli anni. Per completare il prodotto, si può ipotizzare di affiancare alla modalità storia e alla modalità ascolto libero, una modalità game, in cui gli ascoltatori mentre ascoltano la musica possono giocare con alcuni giochi storici “reali” contestuali al periodo del brano in ascolto, facendo attenzione a non far saltare la puntina, come ad esempio il flipper anni ’50 (grazie al mitico colpo di reni) o il gioco delle biglie (anni ’60).

E ora, aggiungiamoci qualche feature divertente:

  • Riproduci i vinili al contrario e fai esperimenti. Finalmente non più dischi rovinati!
  • Cambia la velocità di riproduzione e gioca con i suoni
  • Espandi igrammophone con la doppia piastra: mixa e componi la tua musica
  • Diventa un esperto in “Backspinning” (tornare indietro nei solchi del vinile fino al punto desiderato) o in “Needle Dropping” (abbassare la puntina in un punto specifico del disco, non all’inizio) e ripercorri la nascita e la storia del hip-hop

Così, era giusto per cominciare. Adesso è davvero nato lost in pixel.

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